Shiatsu e Massaggio: due professioni a confronto


Spesso capita di domandarsi, magari avendone solo sentito parlare: "Ma lo Shiatsu è un massaggio?"

In generale no, non lo è, anche se, sia nel caso dello Shiatsu che del Massaggio, si può parlare di "tecniche a mediazione corporea", eseguite prevalentemente attraverso le mani da parte di un Operatore.

Nella tradizioni di tutto il mondo, dall'Oriente all'Occidente, il massaggio, parola che deriva dal Greco "massein" che significa "impastare", è la più antica forma di "terapia" fisica, utilizzata a scopo preventivo, curativo ed estetico. Basta entrare in una moderna SPA (Salus Per Aquam) e ci verranno proposte varie forme di massaggio: tonificante, connettivale, miofasciale, drenante, rilassante, svedese, thai, lomi-lomi (hawaiano), californiano, sportivo, decontratturante, anti-stress, estetico e così via.

Più in generale, quello dei massaggi è un settore in cui operano diverse figure professionali, tra cui, lungi dal voler essere esaustivo, i Fisioterapisti, gli Osteopati, le Estetiste e gli Operatori in Discipline Bio Naturali in Tecniche Manuali Olistiche e Ayurvediche.

E' intuibile che le tecniche relative al Massaggio differiscano sia in base alla provenienza e che in relazione allo scopo per cui sono state create, ma si può in generale affermare che abbiano alcuni tratti in comune: spesso ad esempio utilizzano dei prodotti che vengono applicati sulla pelle, olii, creme, talco o farmaci, e impiegano delle precise manovre e sequenze. La persona che riceve il trattamento è quasi sempre coricata su un lettino, e le parti del corpo che sono oggetto del trattamento sono solitamente scoperte. Tra le manovre potremo trovare sfioramenti superficiali, frizioni stimolanti, percussioni tonificanti, impastamenti superficiali e profondi e altre manovre come la vibrazione o i cosiddetti impulsi osteo-articolari. Sia che tali manovre seguano le fibre muscolari, sia che agiscano trasversalmente a esse, l'azione del massaggio è in genere diretta parallelamente alla superficie del corpo sottoposta al trattamento. Una diversa azione viene invece applicata nella Fisioterapia e nell'Osteopatia, ma anche in questo caso le manovre sono codificate attraverso l'esperienza e la scienza medica.

L'atteggiamento del massaggiatore dipende dal tipo di approccio; di solito ha una finalità ben precisa, un obiettivo da raggiungere che risponde alla richiesta del cliente o alle direttive mediche. Può essere perciò terapeutico, ad esempio nel caso di un fisioterapista che stia attuando una riabilitazione a seguito di un infortunio o di un intervento. Può essere estetico, per esempio per il rimodellamento snellente del corpo. Recentemente è stata definita - ed è oggetto di nuove normative - anche la figura dell'Operatore in Discipline Bio Naturali: in questo caso l'atteggiamento dell'operatore, anche se innescato da una precisa richiesta, tenderà ad approcciare la persona tenendo conto di tutto il suo essere e non solo della motivazione che l'ha portato a chiedere quel massaggio. Questo approccio delinea una figura, di tipo olistico, che in Occidente si avvicina a quella del massaggiatore ayurvedico, quest'ultima di origine orientale e molto diffusa tra chi pratica Yoga. Anche il massaggio Tui Na infine si colloca tra i massaggi olistici, con la differenza che ha alle spalle la Medicina Tradizionale Cinese.

Lo Shiatsu nasce in Giappone e si dice che, pur trovando la sua origine tra le pratiche manuali cinesi (AN-MA e AN-KYO), sia stato definito nonché legalizzato intorno al primi del '900 e che tra il 1910 e il 1920 sia stato scritto da Tamai Tempaku il primo libro che tratta l'argomento, lo SHIATSU-RYOHO in prima battuta e successivamente SHIATSU-HO, cioè "il metodo di guarigione attraverso la pressione delle dita". In questa nuova arte confluirono pratiche manipolatorie, di agopuntura e di moxibustione. Alle spalle di tutto ciò c'è evidentemente la cultura derivante dalla Medicina Tradizionale Cinese e dalle filosofie taoiste e confuciane, ma anche la visione dell'anatomia e fisiologia occidentale. Tale almeno fu la prima impronta, probabilmente dovuta sia a Tamai Tempaku che Tokujiro Namikoshi. Quest'ultimo, laureato in Fisioterapia, codifica delle precise sequenze Shiatsu da applicare caso per caso e intorno agli anni '30 fonda la prima scuola di Shiatsu. Lasciato l'Okkaido Namikoshi negli anni '40 fonda a Tokyo la Japan Shiatsu School, riconosciuta successivamente dal Ministero della Salute giapponese.

Tra i migliori collaboratori di Namikoshi, c'è Shizuto Masunaga, laureato e docente in psicologia, che si sgancia dal filone un po' meccanicista del suo maestro e approfondisce altri aspetti, sia collegati alla Medicina Cinese che alla moderna psicologia. Riesce a rendere lo Shiatsu una disciplina olistica integrando la tradizione taoista, lo Zen, i concetti di energetica e le sue personali scoperte che lo portano a ridisegnare le mappe dei meridiani. A Masunaga perciò va riconosciuto il merito di aver ridato dignità al “tocco” e messo in relazione lo stato energetico dei Meridiani e delle aree riflesse con tutta la sfera fisica, psichica ed emotiva della persona e di aver contribuito a diffondere, anche attraverso i suoi migliori studenti, lo Shiatsu al di fuori del Giappone. Muore nel 1981 dopo aver pubblicato il famoso libro "Zen Shiatsu".

Tra gli altri padri dello Shiatsu, la storia riporta Katsusuke Seriwara, autore di un libro sugli "Tsubo" cioè i punti lungo i meridiani su cui lavorano sia l'agopuntura che certe forme di Shiatsu, e Yuji Yahiro, nato da padre di famiglia Samurai e madre figlia di un monaco Zen. Yahiro unisce le sue esperienze di pranoterapeuta allo Shiatsu e incontra il Maestro Deshimaru, uno dei più grandi interpreti contemporanei dello Zen. Dopo queste esperienze e il fitto rapporto epistolare con Masunaga, Yahiro, che arriva a Milano nel 1953, porta in Italia lo Shiatsu seconda la sua visione, anch'essa annoverabile tra quelle olistiche e che stabilisce la necessità di una "pressione perpendicolare, costante e concentrata" la cui chiave di successo sta nella gestione del respiro attraverso “Hara” da parte dell'operatore.

L'operatore Shiatsu oggi, almeno in alcune Regioni italiane tra cui la Lombardia e la Toscana, è stato riconosciuto come figura professionale e ascritta tra gli operatori in Discipline Bio Naturali (DBN), al pari dei massaggiatori. Chiunque abbia seguito un iter formativo triennale, meglio ancora se sia stato successivamente aggiornato e valutato presso uno dei Centri Accreditati, oppure provenga da un percorso professionale documentabile già consolidato da anni di esperienza, può far domanda alla Commissione Tecnico Scientifica (CTS) della Regione per essere iscritto al Registro degli Operatori in DBN.

Lo Shiatsu si esegue su un comodo materassino (il “fouton”) e la persona che riceve il trattamento è vestita con abiti comodi e sostenuta attraverso dei cuscini in modo che le pressioni esercitate dall'operatore risultino ben sopportabili. L'ambiente è il più possibile privo di oggetti di uso comune, precedentemente preparato dallo stesso operatore in modo che risulti accogliente: le luci sono soffuse, la temperatura gradevole, l'aria ben ossigenata e se la persona lo gradisce, profumata con incenso, mentre delle musiche rilassanti e a basso volume completano l'atmosfera.

Ma lo Shiatsu è una disciplina olistica? Sì, se prende in considerazione il corpo collegandolo alla mente, alle emozioni e allo spirito; in questo caso l’aspetto energetico di una persona è legato a quello fisico, emozionale e spirituale. Un operatore olistico sa che l’intera esistenza, con il carico di esperienze, viene scritta nel corpo: la postura, le contratture muscolari, l’atteggiamento, parlano della persona che l’operatore si trova dinnanzi. Ciò che l’essere umano non riesce ad elaborare rimane bloccato nelle profondità della psiche, ma con quanto premesso, anche il corpo soffrirà di blocchi: il pensiero e le emozioni sono energia e questi possono dare luogo a contratture muscolari e disallineamenti nella struttura scheletrica.

Le difficoltà, i traumi e più in generale ciò che è causa di dolore si riflette nell’espressione del viso, nella tensione dell’addome e della schiena, fino al tono neuromuscolare delle dita delle mani e dei piedi. Tutto l’insieme traduce le esperienze vissute da una persona, il suo carattere, ed entrare in contatto attraverso lo Shiatsu con la totalità dell’essere, dà al ricevente la possibilità di far emergere ed elaborare le esperienze vissute, prima che vengano rimosse e immagazzinate nelle profondità della persona, nell’oscurità di quell’abisso da cui, seppur nascoste, continuano ad agire.

Naturalmente anche gli operatori di altri settori tra cui il Massaggio possono essere considerati "olistici" cioè ispirati all'olismo: questa parola deriva dal Greco "holos" che significa "tutto intero", "totale", "globale" e corrisponde al principio filosofico e metodologico di alcune scienze per il quale i sistemi complessi sono irriducibili alla mera somma delle loro parti, in modo tale che le leggi che regolano la totalità non possano mai essere riducibili alla semplice composizione delle leggi che regolano le parti costituenti. In questa accezione "olismo" si contrappone al concetto di "riduzionismo". Nel campo del benessere e della salute, l'approccio "olistico" viene definita (fonte Wikipedia) "come una forma di medicina alternativa che sarebbe, secondo i suoi sostenitori, integrativo alla medicina, volendo affrontare in modo globale uno o più determinanti di salute secondo quello che i suoi sostenitori chiamerebbero asse PNEI (psico-neuro-endocrino-immunitario). Tale approccio non considera il singolo sintomo o segno come segnale da sopprimere ad ogni costo, ma legge questi avvertimenti come segnali del corpo nel tentativo di ripristinare un equilibrio andato perso. In questo senso si cerca di controllare tali sintomi/segni senza sopprimerli, regolando l'asse immunitario, biochimico e citochimico nel perseguimento della "restitutio ad integrum" completa: fisica, emotiva e psichica. La salute globale non è vista come semplice assenza di malattia, ma un benessere globale di corpo, mente, società e ambiente e anche come un'evoluzione psicofisica".

Dipende pertanto dall'approccio del singolo operatore e non tanto dalla metodologia esplicata, che si tratti di Shiatsu o di un massaggio, il suo essere olistico o meno.

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